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Parco Giovannino Guareschi

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November 3, 2021
Casa estiva di Giovannino Guareschi CERVIA é l'ombelico del mondo. Non fosse altro perchè si trova esattamente al centro della carta geografica, provare per credere. E' di questo che ci si convince, magari ridendoci anche un po' su, incontrando alcuni dei personaggi che in questa città hanno scelto di viverci. A cominciare da Giovannino Guareschi. E così, oggi dalle 16 in poi, può accadere che parlando all'ombra di un albero che doveva piacere molto al padre di Don Camillo e Peppone, é come se tutti i ricordi tornassero alla mente. E' questo che suggerisce Carlotta Guareschi, figlia di Giovannino e sorella di Alberto. La casa dei genitori al mare é rimasta a lei, ed é qui che passa, assieme alle figlie e ai nipoti, gran parte delle sue estati.E' questo uno dei luoghi che verrà sfiorato dall'Itinerario letterario dedicato a Giovannino Guareschi e organizzato da Ascom Cervia, che, partendo dalla casa, ripercorrerà la vita cervese di Giovannino, passando per il suo bar "La conca d'oro" (ora Calix), in viale Roma, per Piazza Garibaldi e per il municipio e che si concluderà alla casa delle Aie. SONO MOLTI i cervesi che si ricordano di "Nino", come lo chiamavano qua. A cominciare da Romano, che, a pochi passi da questa casa, sul viale Roma, aveva una bottega. Nino racconta veniva quasi tutti i giorni a trovarmi. La moglie veniva veramente sempre a fare la spesa e anche lui si fermava a comprare cose. Poi ha iniziato a passare anche solo per chiacchierare. Lo stesso avveniva anche con la profumeria che si trovava solo due negozi più in là, gestita dalla sorella di Romano: Andava spesso anche lì, a parlare con la gente. Era la gente comune che piaceva a Guareschi. La gente di mare, dai discorsi semplici, ma profondi, in cui Guareschi probabilmente si ritrovava, come se ci fossero delle similitudini con quelle persone della Bassa che egli tanto amava. In più racconta Carlotta qui c'era l'aria di mare, l'ombra del suo giardino e il fritto misto, di cui lui era ghiotto. La sua ultima notte cervese, infatti, fra il 21 e il 22 luglio del 1968, Guareschi l'aveva passata con gli amici a mangiare il fritto al Pirata, un ristorante che ancora si trova a poche centinaia di metri da casa Guareschi. Qui tutti gli volevano bene prosegue la figlia e lui lo sapeva. C'erano i vicini di casa che gli davano la voce, anche prima di sentirsi poco bene, aveva dato il buongiorno alla vicina di casa, che é stata l'ultima a vederlo in vita. A CERVIA Guareschi aveva ricostruito il suo "piccolo mondo", passeggiando fra la tabaccheria, all'angolo della sua casa, che ora non c'é più, e l'edicola, soffermandosi nelle botteghe di quegli anni, allungandosi fino al porto canale, dove chiacchierava coi pescatori, la mattina presto, e proseguendo fino alla piazza, magari osservando la gente passare e sorridendo ai turisti che già allora affollavano questi lidi. E' proprio qui che Guareschi ha scritto la sua ultima favola, La calda estate del pestifero, un raccontino spiega Carlotta che a lui piaceva particolarmente, ed é qui che dopo anni si possono ritrovare i suoi personaggi.
Casa estiva di Giovannino Guareschi CERVIA é l'ombelico del mondo. Non fosse altro perchè si trova esattamente al centro della carta geografica, provare per credere. E' di questo che ci si convince, magari ridendoci anche un po' su, incontrando alcuni dei personaggi che in questa città hanno scelt…

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Clase de mosaico en Ravenna
Ubicación
Via Martiri Fantini
Cervia, Emilia-Romagna